Durante l’epoca di Salvador Allende vendeva 200.000 copie ma fu confiscato da Augusto Pinochet. Era il quotidiano Clarín, una delle voci storiche del Cile democratico. Adesso, dopo una battaglia legale durata 13 anni, lo Stato cileno sarà costretto a pagare mezzo miliardo di dollari di indennizzazione e Clarín potrebbe tornare in edicola.
Potrebbero esserci prestissimo novità nel panorama giornalistico cileno tuttora anchilosato all’epoca della dittatura di Augusto Pinochet con un duopolio tra El Mercurio e La Tercera che è di fatto un monopolio ideologico. Entrambi i quotidiani, El Mercurio più paludato, La Tercera più popolare, sono entrambi di destra e non sono bastati 18 anni di democrazia per modificare una situazione creata dalla violenza della dittatura e tornare ad avere un grande quotidiano di sinistra. Il quotidiano La Nación rivela oggi di aver preso visione in anteprima della bozza della sentenza del Tribunale Internazionale della Banca Mondiale che condannerebbe finalmente lo Stato cileno a pagare un risarcimento di 515 milioni di dollari a Víctor Pey e alla Fondazione Salvador Allende alla quale Pey ha ceduto da tempo buona parte dei diritti.
Scritto in esclusiva per Latinoamerica.