Domenico Crea, consigliere regionale e padrone della sanità calabrese: "Quando uno è dipendente [anche come primario, n.d.r.] si deve accontentare di 2, 3.000, 4.000 euro, questi sono gli stipendi e "finiu u film" (fonetico, n.d.r.)! Mentre se tu sei bravo, in una gestione privatistica, tu ti… tu ti puoi fare 50.000 euro… 100.000 euro, non so se sono chiaro! Ma elegantemente…"
Elegantemente seguono decine di pagine di intercettazioni leggibili qui: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 e contenenti affermazioni penalmente ben più rilevanti di questa che è invece di una straordinaria rilevanza culturale e che spiega perché privato con i soldi pubblici non solo in Calabria è bello.
E’ difficile sapere se per Crea la giustizia farà il suo corso ed è improbabile che la potenza vergognosa di queste intercettazioni provocherà finalmente quello scatto morale del quale il paese non può più fare a meno.
Anzi… è temibile che causi più appetiti, basta non farsi scoprire, soprattutto se a far da spalla e protettore ai mille aspiranti Crea è nientemeno che il prossimo capo del governo Silvio Berlusconi che al punto 2 recita: "Cinque anni per chi ordina le intercettazioni, cinque anni per chi le esegue, cinque anni per chi le diffonde e due milioni di euro di multa per gli editori dei giornali che le pubblicheranno".
Per Berlusconi né la magistratura né men che meno il popolo sovrano dovevano sapere nulla delle intercettazioni del politico Domenico Crea e magari, come per Mastella, offrirà anche a lui un posto in lista (se la Margherita non offrirà di più per tenersi questo re Mida (ma non del consenso, visto che alla n’drangheta è toccato far fuori Fortugno per farlo entrare in consiglio). Magari lo faranno ministro… di centrodestra o centrosinistra fa lo stesso. E’ quello che avanza, il vecchissimo nuovo che avanza e che ritorna, il protettore di tutta la casta…