Momento nero per la stampa progressista europea. Chiude dopo appena cinque anni di vita il quotidiano spagnolo Público, che avrebbe dovuto occupare lo spazio politico lasciato libero da El País, traslocato da tempo verso il centro politico e la destra economica, abiurando un glorioso passato che aveva formato l’opinione pubblica iberica nella transizione post-franchista.
La vita di Público è stata sempre incerta e perfino il profilo del giornale ha fatto sempre fatica ad essere riconoscibile, voglioso più di rosicchiare quote di mercato a El País che di proporsi a quel vivace mondo critico spagnolo come media di riferimento. Al di là dei limiti dell’esperimento –Público in sé non è mai stato una voce autorevole nel mondo giornalistico in lingua spagnola- è davvero un momento critico per la forma quotidiano cartaceo che, con l’eccezione di chi ha le spalle coperte dai poteri forti, è probabilmente vicina al termine di una storia durata più di 300 anni.