Il Messico è il paese dell’emigrazione, più di paesi come l’India che ha undici volte il numero di abitanti e sta diventando anche il paese dell’emigrazione intellettuale.
Il trattato di libero commercio con il Nord America entrò in vigore 14 anni fa. A quasi tre lustri di distanza la faccia più visibile di quell’accordo è quella dei migranti, espulsi dalle città ma soprattutto dalle campagne messicane e costretti a migrare. Dai 3.000 km di frontiera tra Stati Uniti e Messico, crescentemente militarizzata e murata, sono passati negli ultimi dieci anni 10.3 milioni di persone. Secondo il Banco Mondiale è il primo corridoio migratorio al mondo, doppiando il secondo, quello tra Russia e Ucraina, dove sono passate solo 4.8 milioni di persone.
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