Lucia Annunziata: "Avrei difeso Celentano anche se avesse detto che gli omosessuali vanno mandati nei campi di sterminio".
Eccoli i pasdaran della libertà d’espressione, quelli che avrebbero dato la vita (a parole) per difendere il (presunto) diritto di Ernst Nolte di spargere il proprio veleno negazionista sulla Shoah. Eccoli quelli che difendono come libertà d’espressione il diritto al delirio razzista, sessista, omofobico. Verrebbe prima la libertà di letame (e infatti abbiamo Bossi a Roma, il figlio al Pirellone e Borghezio a Bruxelles) del diritto delle vittime a non essere vilipese e dei giovani a non essere diseducati. Io credo di no.
Se Adriano Celentano [ma non l’ha detto] avesse detto una cosa così abominevole, se Carlo Giovanardi o chi per lui spande il suo fiele, omofobo, razzista, sessista o quel che è, deve essere non solo esposto al pubblico ludibrio ma perseguitato legalmente per il male che rappresenta e messo in condizione di non nuocere, interdicendolo dai pubblici uffici e impedendogli (se non c’è un reato maggiore) di avere accesso ai media.
Nel difendere il diritto di dire “ebrei ai forni” o “omosessuali pedofili” e quant’altro, Lucia Annunziata e quelli come lei fanno una precisa scelta di campo e si rendono complici dei traumi e delle eventuali violenze che la diffusione del verbo razzista, sessista, omofobico provoca giorno per giorno nella nostra società.
A ben guardare però i pasdaran della libertà d’espressione alla Lucia Annunziata esprimono con tale estremismo anche l’opposto di questa, lo svilimento e la negazione del diritto di parola. Nel difendere la libertà d’abominio verbale stanno sancendo da un lato la nullità, l’insipienza, la vacuità del loro continuo bla bla televisivo e dall’altro il riservare tale libertà a quella casta –alla quale si pregia di appartenere- di unici detentori del diritto di libertà di accesso ai grandi media e alla televisione in particolare. Certo… poi Lucia Annunziata direbbe anche che non ha nulla in contrario che una coppia gay si tenga per mano o si baci in strada, ma delle due l’una: l’omofobia non è un diritto e si combatte sempre.