Dal flop del Cinepanettone alla crisi del Grande Fratello, l’Italia volgare, egoista, squallida, ladra e cialtrona disegnata da Silvio Berlusconi fin dalla nascita della tivù commerciale a metà anni ‘70 (né biografia della Nazione né destino immodificabile) dà segni di saturazione.
Ieri sera l’ex ministro Roberto Calderoli aveva dato del “Cetto Laqualunque” al presidente della Repubblica, poche ore prima Umberto Bossi lo aveva chiamato “terrone” (viva i terroni!). Sarebbe vilipendio ma a ben guardare è una buona notizia.
La feccia padana si rinchiude nelle fogne dalle quali fu fatta uscire da Berlusconi e trasformata in una valanga di fiele. Adesso torna ai suoi deliri eversivi perché la mangiatoia romana, alla quale si è abbondantemente servita in questi anni, almeno per loro sta chiudendo i battenti.
Uno dei talenti avvelenati del berlusconismo, dei quali la Lega Nord è una delle scorie più putride, è stato dividere gli italiani, additare nemici, i meridionali, i migranti, i comunisti, i rom, i lavoratori dipendenti. Se il 2011 è stato l’anno del centocinquantesimo dell’unità, che il 2012 sia l’anno della riconciliazione tra italiani e con i nuovi italiani.
Con l’appoggio di Giorgio Napolitano mi attendo molto dal ministro Andrea Riccardi, perché sappia discernere il grano dal loglio. La sorte del loglio (leghista) è di ardere. Li sentiremo strepitare ma sarà il crepitio del fuoco che li sta incenerendo. Che il 2012 sia l’anno dello Ius soli!