I dubbi sulla morte di Don Verzé, che sarebbe stata l’ennesima dolce morte (dopo quella di Karol Wojtyla) riservata a chi ha rapporti privilegiati col padreterno, rispetto agli inferi sotto i piedi di Piergiorgio Welby e Beppino Englaro, per non dire dei viaggi della speranza che rendono la fecondazione assistita un privilegio per ricchi, testimoniano che l’attuale ordine etico non sta in piedi.