La militante mapuche Patricia Troncoso è in condizioni critiche nel carcere di Angol dopo 95 giorni di sciopero della fame, nel silenzio del Cile e della comunità internazionale. È intenzionata a lasciarsi morire se non verranno accolte le sue richieste.
Nel 1981 lo sciopero della fame a morte di Bobby Sands e di altri repubblicani irlandesi, almeno commosse il mondo. Oggi quello di Patricia Troncoso nel remoto Sud mapuche del Cile, rischia di produrre lo stesso risultato, la morte, nel silenzio scandaloso della comunità internazionale che continua a coccolare, qualunque cosa faccia, il governo di Michelle Bachelet.
Scritto in esclusiva per Latinoamerica
Sempre sul Cile leggi il ricordo di Patricia Verdugo, scritto da Annalisa Melandri