Breve riflessione sul pessimismo a comando, in malafede e un po’ razzista.
Quegli stessi che si sono catapultati a dire che la liberazione di Clara Rojas e Consuelo González de Perdomo non avvicina né la liberazione di altri ostaggi né la pace in Colombia tra le FARC e il governo paramilitare di Álvaro Uribe, che resta lontanissima (e purtroppo al 95% hanno ragione), e che affermano con dogmatica convinzione che la liberazione è il de profundis della mediazione di Hugo Chávez eccetera eccetera (e su questo non ci giurerei), mi sembra di conoscerli.
Chissà com’è, sono gli stessi che poche settimane fa ci hanno presentato il vertice di Annapolis (il più grande pour parler degli ultimi anni) come un grande passo avanti per la soluzione della questione palestinese e che si sono spellati le mani alla nomina di Tony Blair come mediatore per il Medio Oriente. Tony Blair, capite? Se Hugo Chávez non è un mediatore credibile lo sarebbe Tony Blair? Qual’è la ratio? Uno che ha passato la vita a bombardare il Medio Oriente, improvvisamente lo fanno mediatore tra bombardanti e bombardati (e loro si spellano le mani), e uno che ha passato la vita a tessere reti (movimenti come oleodotti) non va bene? Ma che strano…
PS: La foto a destra è un evergreen, con Tony Blair e George Bush che al G8 di Heiligendamm in Germania (giugno 2007) ridono in faccia all’intera umanità subito dopo avere annunciato “Tagli sostanziali alle emissioni di gas“. Non capirò mai perché se uno dà del pagliaccio e del bandito a Tony Blair lo bollano come estremista e se dice lo stesso di Evo Morales, lo fanno direttore del TG1 o di Libero Mercato.