Continua la repressione del governo neoliberale cileno di Sebastián Piñera contro gli studenti, contro i Mapuche, contro chiunque non spergiuri che il Cile disegnato da Augusto Pinochet sia il paradiso in terra.
Arresti, botte, lacrimogeni, i famigerati idranti pinochetisti, 132 arresti e 30 feriti tra i quali almeno sei giornalisti che stavano documentando la violenza dei carabinieri, contro un movimento studentesco pacifico che il governo, dopo cinque mesi di lotta, non è riuscito a dividere né sconfiggere.
A chi guarda sempre altrove mi piacerebbe domandare se solo una volta fosse successo nel Venezuela bolivariano quello che centinaia di volte è successo in Cile (di nuovo ieri) come si sarebbero comportati. Noi lo sappiamo: avremmo titoli nei TG e lenzuolate sui giornali.