Dopo che a Santiago del Cile, nel corso del vertice iberoamericano, i presidenti di Argentina, Ecuador, Nicaragua e Bolivia oltre che il rappresentante cubano, Carlos Lage, avevano apertamente difeso il presidente venezuelano Hugo Chávez, attaccato violentemente dal re di Spagna e dal primo ministro Zapatero, indispettiti per le critiche generalizzate da parte dei governanti latinoamericani verso le multinazionali spagnole e verso l’ex capo del governo, José María Aznar, ora scende in campo anche il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva in difesa del suo omologo venezuelano Chávez.
In un evento a Itamaraty -il Ministero degli Esteri brasiliano- il presidente brasiliano Lula, ha dichiarato che non è possibile criticare il suo collega Hugo Chávez per mancanza di democrazia in Venezuela ed ha affermato che, in quel paese, l’ultima cosa che manca è possibilità di “discussione”.
“Possono criticare Chávez per qualsiasi altra cosa, possono inventare qualunque cosa pur di criticare -ha detto Lula al quale i media mainstream da anni cercano di attribuire dissensi verso Chávez- ma non possono dire che in Venezuela ci sia mancanza di democrazia”. Cadono così in un colpo solo la maggior parte delle vulgate antilatinoamericane, dalla presunta non democraticità del processo bolivariano venezuelano alle divisioni inventate tra Lula e Chávez.