Tutti i video dell’utente Sturmgeist89 (spirito della tempesta) non sono più visibili su Youtube. Avevano titoli come Selezionatore naturale, Morte e distruzione, Tributo a Max Zorin (uno psicopatico che ha il ruolo di cattivo in un film di James Bond, Agente 007 – Bersaglio Mobile, nato nel film da un esperimento eugenetico nazista), Tributo ad Unabomber, L’ultimo giorno delle Twin Towers.
Il selezionatore naturale è Pekka-Erik Auvinen il ragazzo finlandese che ieri ha assassinato otto compagni di Liceo nel sud della Finlandia. Li considerava esseri inferiori. Pekka ha colpito appena quattro giorni dopo che un ex membro delle forze speciali dell’esercito italiano, Angelo Spagnoli, ha compiuto una strage analoga (perché non vorrete far finta che
non ci siano analogie!) a Guidonia, nei dintorni di Roma, ammazzando due persone e ferendone otto.
Ci inducono a temere gli immigrati (approposito come sta il romeno ridotto in fin di vita da un colpo d’ascia in testa vibratogli da una banda di bravi squadristi italiani? I media non fanno dirette dal suo ospedale e i medici non diramano bollettini periodici sulla sua agonia di vittima di un delitto a sfondo razziale né risulta che i killer siano stati arrestati). E consideriamo normale che ogni tanto un Pekka, l’ariano che elimina gli inferiori, e un Angelo, il pazzo che per sparare nel mucchio si mette indosso la mimetica dell’esercito italiano, fugga dal senno e faccia una strage.
Pekka come Angelo, come fossero nel Midwest, come fossero a Columbine, la scuola della strage dell’omonimo film. Pekka come Angelo da anni lanciavano segnali della loro follia (e forse a modo loro chiedevano aiuto) prima che potessero sfogarla a caso su persone innocenti. Pekka come Angelo, un ragazzino e un malato di mente imbottiti di armi che nessuno si è preoccupato di levare loro. Nella ipercivile Europa c’è sempre meno tempo, soldi, attenzione per quelli che sclerano, perché scartati dal sistema (Angelo è stato mandato a casa, cioè per strada, perché l’Esercito aveva sancito che non ci stesse con la testa) e Pekka era un disadattato che dichiarava di esserlo e annunciava (forse chiedendo di essere disarmato) di essere sul punto di commettere una strage.
Ogni tanto qualcuno sclera, impazzisce, gli si stacca una rotella. Succede. E’ normale. E’ normale? Ma prima che sclerino in troppi, come fossimo nel Midwest, per la piccola Europa due stragi in quattro giorni sono tante, abbiamo davanti due scelte possibili. Possiamo pensare che tra Pekka e Angelo non ci siano contatti e che siano atomizzati in una società atomizzata e che sono semplicemente scarti del migliore dei mondi possibile. Oppure consideriamo Pekka ed Angelo come ulteriori sintomi della stessa malattia morale (Aiuto, Benedetto Croce!). Il militarismo, il neonazismo, il razzismo, forse non sono causa della follia di Pekka e Angelo, ma sono senz’altro la forma espressiva più facile che questi possano trovare, quella più socialmente devastante, come i massacri testimoniano, con la quale far emergere un delirio sociale oramai endemico.