Sulle elezioni politiche svedesi, dove vince l’ultradestra razzista, c’è un dettaglio da rilevare.
Appena un anno fa in molti ci eravamo beati del successo del Partito Pirata, libertà d’informazione, sesso, droga e rock & roll.
Presero il 7% alle elezioni europee e molti scrissero che this is the dawning of the age of aquarious. Adesso, appena un anno dopo, passano dal 7% a meno dell’1% e neanche entrano in parlamento a Stoccolma.
Il rapido declino del partito pirata ricorda, un quarto di secolo dopo, almeno in Italia, il mancato sfondamento dei verdi. Privacy e no-copyright, come ambiente e no al nucleare, non fanno un programma politico.