Con Enza Squattro, Piero de Luca e Luca Mastellaro, con risposta mia
Enza Squattro: Caro professore in questi giorni si è detto talmente tanto sul V-DAY che Mentana probabilmente potrà fare puntate di Matrix fino al 2100 per far esprimere opinionisti di ogni genere. In realtà l’unica cosa che mi chiedo è: ma in che paese vivo? un comico si improvvisa “libertador” e fa una proposta di legge che a mio dire sarà tacciata di incostituzionalità (spero di sbagliarmi perchè sono d’accordo su quei punti).Un Ministro della Giustizia crea un blog dove mi racconta delle sue vacanze con la moglie e la Loren, dove accusa un cittadino di essere un delinquente (ma siamo sicuri che è proprio al Ministero della Giustizia?) e poi quando gli pongo domande sulla politica, da cittadina civile e rispettosa del suo ruolo, non mi risponde, nè pubblica le mie riflessioni, adducendo come scusa una volta l’anonimato, una volta il poco tempo che ha per filtrare i commenti.
Cosa peggiore il “Libertador” e il blogger di ultima generazione litigano via internet.
Un direttore di telegiornale, non so se per demagogia o per eccesivo garantismo verso la dignità dei nostri politici, accusa il Libertador in questione di incitare la gente alla violenza (ma secondo Lei con le prospettive di lavoro che mi ritrovo a 22 anni, non dovrei essere abbastanza violenta già di mio?!) e… ciliegina sulla torta: 300.000 persone, per quanto la cosa sia discutibile, hanno firmato la proposta di legge. Ma i politici italiani? Se 300.000 persone dicono v……. oltre a respingere le accuse e parlare di qualunquismo Grilliano, perchè non si interrogano sulla necessità della loro presenza in parlamento?
p.s: in realtà non pretendo la pubblicazione dei commenti nemmeno da Mastella,ma dato che lui dice di pubblicare tutto tranne i commenti anonimi o offensivi, non capisco perchè non pubblica i miei, che mai sono stati lesivi della sua persona ,né come uomo, né come politico.
Piero De Luca: ma perchè il numero è chiuso ?
Caro Gennaro, condivido, come quasi sempre, praticamente ogni virgola della tua “lettera aperta” a Mussi. Tuttavia, mutatis mutandis, non riesco a smettere di pensare che questa Università che sta rapidamente chiudendo tutte le porte e tutti i “numeri” a chi vorrebbe accedervi non sia esattamente quanto di meglio ci possa essere. E’ desueto chiamarla istruzione “di classe” ? E questi test da “chi vuol esser milionario” senza nesso logico con l’indirizzo di studi che senso hanno se non quello di creare un meccanismo perfettamente funzionale al trionfo dei “furbi” sui “fessi” ? a presto Piero
Luca Mastellaro: che democrazia diretta è quella in cui un uomo, senz’altro ben intenzionato ma comunque dal pulpito di semplice cittadino libero, decide arbitrariamente se una lista è buona o no?
Gennaro Carotenuto: Cara Enza, la radicalità in questa palude è l’unica capacità di salvezza, a patto di porsi le domande giuste (io credo che la corruzione dei politici sia una conseguenza e non la causa dell’impossibilità di cambiare l’esistente) e l’unica risposta sta nella partecipazione e nella militanza, nella costruzione dal basso della democrazia partecipativa, che nulla ha a che vedere con l’andar dietro al pifferaio di turno.
Caro Luca, da una parte sono pienamente d’accordo con te. Ma dall’altra, chi ci arroga il diritto di dire che Grillo non ha questo diritto?
Caro Piero, il numero chiuso come negazione del diritto allo studio è da rifiutare. Tuttavia (il discorso è lungo), è necessario un governo delle scelte degli adolescenti che faccia in modo che la moda e il ribasso delle aspettative non prevalgano. E’ necessario che i giovani tornino a desiderare di mettere l’assicella più in alto e non più in basso come da troppo tempo avviene. Paesi come l’India ci surclassano per numero di ingegneri? Io non credo che le ragazze e i ragazzi italiani siano meno portati… favoriamoli, con opportunità, collegi, borse di studio, che non vale la pena dare a pioggia indipendentemente dalla facoltà che scegli. Altrimenti la politica davvero non serve più.
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