Stamane, poco dopo la fine della cerimonia ufficiale, sono stato in Via Caetani, uno dei luoghi della memoria più importanti della nostra storia repubblicana.
Luogo di memoria e luogo indispensabile di riflessione già che oggi via Caetani è uno snodo posto giusto a metà strada della vita della Repubblica, 32 anni dal 2 giugno al 16 marzo e 32 anni dal 9 maggio ad oggi, alla Repubblica del predellino.
Sotto la grande lapide che ricorda Aldo Moro erano disposte dieci corone di fiori. Al centro era la più bella e importante, quella del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E’ stato un piccolo gioco politico studiare le altre nove.
Tre rappresentavano i tre livelli amministrativi della capitale, il comune, la provincia e la regione. Due rappresentavano i presidenti dei due rami del parlamento, Gianfranco Fini e Renato Schifani. Ancora due rappresentavano post democristiani, l’UDC e l’associazione “i popolari”.
Altre due rappresentavano il Partito democratico e i parlamentari dello stesso. Roma stessa è tappezzata di manifesti del PD che ricordano il presidente della Democrazia cristiana.
Solo l’ultima corona recitava genericamente “il governo”. Evidentemente Silvio Berlusconi non ha più interesse a rivendicare per se stesso la continuità con gli Alcide de Gasperi e gli Aldo Moro. Evidentemente lui si considera già oltre.