Che Franco Frattini, che arrivò ad essere addirittura Ministro degli Esteri con Silvio Berlusconi, non fosse una cima è cosa nota. Ma la sua ultima proposta come Commissario europeo alla sicurezza (stiamo freschi!), da una parte fa rabbrividire perché rappresenta sì un attentato, ma alla libertà di informazione, dall’altra impressiona per la stupidità.
Lo scaltro italoforzuto Frattini, ispirandosi al modello della Cina comunista, ha ben pensato di mettersi d’accordo con Google e gli altri motori di ricerca per impedire alle nostre testoline pericolose di accedere a parole quali “bomba”, “terrorismo”, “uccidere”, “genocidio”. Perfino Google -che favorisce la censura in Cina- ha avuto gioco facile nel ricordargli che se uno vuole studiare la “Shoa” forse non è il caso di oscurargli la ricerca di tutte le pagine con la parola “genocidio”.
Altrettanto sarebbero oscurate tutte le pagine che si riferiscono alla “lotta al terrorismo”, alla “bomba” di Piazza Fontana o alla Stazione di Bologna, o tutte le pagine Internet di ispirazione religiosa che citano i dieci comandamenti e in particolare quello “non uccidere”. Per Frattini sarebbe “prevenzione” ma è la più ridicola e impraticabile delle censure.
Insomma respinto con perdite e una figura da mentecatto. E questo mentecatto, che presumibilmente si avvale di folto gruppo di consulenti, lo manteniamo a Bruxelles a peso d’oro.
PS Per cancellare da Google l’articolo in questione Frattini deve far censurare anche la parola “deficiente”.
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