E’ chiaro che nella versione di Fini c’è almeno un’omissione. Forse non è la questione principale ma stride. Dov’è finito il quarto uomo? Quello che era stato dato per ferito gravemente e rimasto a Bagdad perché intrasportabile?
La sera del 4 ci sono state decine di agenzie che lo citavano concordando sull’esistenza di questa persona per poi farla sparire nel nulla. Ci sono molti buoni motivi per tenerne segreta l’identità -se per esempio è un agente segreto che non si vuole bruciare- ma molti meno per negarne l’esistenza.
Potrebbe essere una semplificazione del quadro, ma, mi sono domandato, se invece non fosse stato un agente del SISMI? Se fosse stato per esempio un iraqueno?
Mi hanno colpito alcune versioni che dicevano che i soldati hanno sparato perché pensavano che a bordo, oltre alla Sgrena ci fossero dei terroristi. Sembravano versioni risibili, e che comunque confermavano la non preterintenzionalità del conflitto a fuoco, ma me ne sono ricordato rispetto alla sparizione del quarto uomo, affermata da Fini oggi alla Camera.
Perché Calipari non può avere concordato con i rapitori l’uscita di qualcuno dall’Iraq nel pacchetto per la liberazione di Giuliana? Questo non poteva risultare per gli statunitensi ben più inaccettabile che il pagamento di un riscatto? Tanto inaccettabile dal pensare di bloccarlo? Viaggiando con immunità diplomatica non poteva essere bloccato in aereoporto ma doveva essere necessariamente fermato prima.
Capisco di stare facendo fantapolitica, ma troppi pezzi del puzzle andrebbero a posto in questo modo. Giuliana Sgrena potrebbe essersi impegnata a non parlarne e non sarebbe biasimabile, ma comunque il mistero resta e credo che non vada sottovalutato.