Con Fabio Bovi, Mauro Pigozzi, Sofia Speciale, Eugenio Lorenzano, Leandro Rufini, Mariella Minnozzi, Giuseppe Ricci
Del caso Peña Esclusa, sollevato da GennaroCarotenuto.it, si è parlato in Parlamento e in più di un media, a partire dall’Unità. Quante persone avranno saputo? Gli articoli su Peña Esclusa (che sto traducendo in spagnolo per la Jornada e altri media) sono stati riprodotti da decine di siti, piccoli blog e grandi portali; incalcolabile. Ma solo la mia newsletter (alla quale invito a iscriversi) ha già 2.600 iscritti. La lista news di Peacelink e la newsletter amica di Gianni Minà, che mi pubblicano regolarmente, insieme superano i 10.000 lettori. Il Tempo di Roma vende circa 50.000 copia in edicola. Non tutti (il 20-30%?) hanno letto dell’Orefice. Stiamo dimostrando dunque che la battaglia informativa tra chi vuole millantare Peña Esclusa come il Mahatma Gandhi e chi invece, in maniera onesta, ricorda che è solo un antisemita, un razzista, un fascista, che l’opposizione venezuelana ha rappresentanti ben più credibili e che Peña Esclusa in patria non rappresenta nessuno (ma magari a Washington sì), e che è grave presentare come "moderato" chi punta a soluzioni violente in Venezuela e in America Latina, non è persa in partenza. Anzi: da Internet si può influire per spuntare alcune delle storture dei media mainstream.
Alcuni amici mi hanno fatto notare che quello su Peña Esclusa era il millesimo articolo pubblicato su questo sito (attivo con orgoglio dal 1995!) in poco più di 2 anni. Non ci avevo fatto caso! Stimo che in due anni siano state lette circa 500.000 pagine delle quali 75.000 negli ultimi 60 giorni. Un’enormità e non posso non ringraziare tutti per la grande stima. Quanti lettori ha perso Il Tempo in questi due anni? Quante persone disgustate non ascoltano più Zapping di Aldo Forbice?
Non pubblico i messaggi di puri complimenti (un bel po’), né quelli di insulti e minacce (alcuni). Noto però che tanto la grandissima Annalisa Melandri, come un paio di amici di questo sito, sono stati insultati e minacciati di querela dal giornalista e dirigente RAI Aldo Forbice, per aver educatamente chiesto conto di Peña Esclusa. Una bella dimostrazione di con che classe di persona abbiamo a che fare. A me Forbice non risponde e quasi me ne sento lusingato, come non risponde il direttore de Il Tempo Gaetano Pedullà. Ciò nonostante fior di raccomandate con ricevuta di ritorno esigendo un costituzionale diritto di replica del quale questi signori non sanno evidentemente che fare. Prima di incitarmi ad andare avanti, siete disposti a sostenere le eventuali spese legali per questa battaglia di civiltà perché mai più un fascista, golpista, antisemita, possa essere edulcorato come un moderato sulla nostra stampa?
Al contrario dell’Orefice scrive, scrive, scrive. Con supponenza cerca di insegnare a vivere me e alcuni altri amici che l’hanno contattato. Con gli amici la strategia è: ma perché volete impedire a Peña Esclusa di parlare? Non importa chi sia (non importa che è un golpista, un antisemita… sic!), l’importante sono le sue denunce. Lo avevamo capito, ma ne deduco che se Peña Esclusa denunciasse con lo stesso livello di credibilità che a Piazza Colonna (la sede de il Tempo) stanno arricchendo Uranio, dell’Orefice applaudirebbe alle bombe che gli pioverebbero sulla testa. Perché è di questo che stiamo parlando, dare credito a falsi brogli, indimostrabili traffici, uranio… per creare le giustificazioni per un intervento contro il Venezuela. A questo servono gli "utili idioti".
Con chi scrive dell’Orefice è solo irridente, ricorda da vicino l’Omero Ciai dei primi tempi del "sei solo un povero frustrato e non sai chi sono io". Ma è scarso dell’Orefice e non ho il bene di averlo tra i miei lettori, visto che non risponde mai sul merito. Ieri in maniera trionfante è tornato alla carica per segnalarmi l’intervista a Peña Esclusa sul quotidiano spagnolo ABC, lo storico giornale della destra monarchica e franchista. Non so quanto capisca lo spagnolo dell’Orefice ma l’articolo dell’ABC è golpista fin dal titolo: "In Venezuela non ci sono soluzioni elettorali", ovvero l’unica soluzione è quella dell’intervento militare. Che è esattamente quello che i burattinai di Peña Esclusa (e in maniera incosciente di dell’Orefice) vogliono e perciò finanziano la tournée del nostro e le colazioni di lavoro con giornalisti, politici ed eminenze.
Sull’ABC, per sostenere la necessità di un colpo di stato e di un intervento militare statunitense, il fascista creolo arriva a sostenere che tutti gli Osservatori Internazionali fossero di sinistra (che vuol dire terroristi e in malafede) e che chiunque ha certificato la regolarità del voto, centinaia di osservatori internazionali, di distinte istituzioni e di decine di paesi diversi, tra le quali l’Unione Europea e l’Organizzazione degli Stati Americani, hanno certificato la democraticità e correttezza formale delle ultime elezioni venezuelane e di quelle precedenti. Allo stesso modo anche il candidato dell’opposizione, Signor Manuel Rosales, che ha ottenuto 4.3 milioni di voti e, pur non avendone alcuna competenza, il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Signora Condoleeza Rice, sono in realtà pericolosi bolscevichi. Manca solo che dica che la bolscevica Condy Rice è pure "negra" e siamo a posto. Del resto è Peña Esclusa che sostiene che tutti i partiti di destra latinoamericani sono in realtà marxisti… Pertanto:
REPETITA IUVANT, caro dell’Orefice, ogni affermazione tendente ad indurre l’opinione pubblica a credere che si siano verificate irregolarità nelle elezioni venezuelane del 3 dicembre u.s. e che pertanto il signor Hugo Chávez non sia legittimamente il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela è da considerarsi politicamente irrilevante, giuridicamente diffamatoria ed intellettualmente disonesta.
Sofia Speciale: non so come ringraziarla per i suoi articoli sul Venezuela, sono nata ed ho vissuto in venezuela fino ai 15 anni, la mia famiglia di estrazione sociale medio-bassa aveva contatti anche con persone molto ricche, io ho visto con i miei occhi sia la povertà estrema che la ricchezza esagerata.
Le poche informazioni che mi arrivano dal Venezuela provengono da parenti ed amici di mia madre (pro e contro Chàvez) ed è frustrante vedere come i mezzi di informazione italiani spesso ignorino o addirittura capovolgano la realtà di quello che succede in Venezuela. Per molti anni mi sono vergognata di quello che mi veniva riferito da persone che vedevano il telegiornale (qualunque esso fosse) le uniche informazioni erano: delitti, ingiustizie e sopprusi, io non esitavo a credere, sono cresciuta ai tempi di Carlos Andres Perez quindi come potevo non credere a tutto quello che veniva detto e così mi sono persa la "magnifica revoluciòn de el loco" come io affettuosamente lo chiamo, ora grazie a lei a Gianni Minà a Internet e a qualche informazione che riesco a filtrare da parenti, cerco di mettermi in pari.
Io amo e rispetto L’italia questo paese che considero anche mio (sono 22 anni che vivo qui) ma ho l’amara sensazione di essere continuamente imbrogliata, di qualunque parte politica sia il governo, non credo più a quello che sento nei mezzi d’informazione, anche la notizia più ingenua mi fa pensare che magari conviene a qualcuno dire il contrario di quello che in realtà succede.
La ringrazio ancora e mi congedo da lei con una domanda (alla cui sincera risposta ci tengo davvero): Secondo lei a chi conviene in Italia che il processo rivoluzionario di Chàvez venga così sminuito e abbruttito agli occhi degli italiani?
Eugenio Lorenzano: Gentile Prof. Carotenuto, la ringrazio per la sua opera di sottile contrinformazione a riguardo di tutto ciò che è avvenuto nella trasmissione zapping di Forbice. Altresì vorrei invitarla a rammentare la totale disinformazione dei mass-media italiani ed europei quando Carmona tentò il golpe contro Chavez.In quella occasione Raitre si distinse per bufale ed addirittura fece parlare Flavio Fusi da New York per sapere cosa avvenisse a Caracas. (Ricordo perfettamente l’ironia di Fusi contro Chavez terminando l’intervento con le testuali parole : "E adesso Bolivar ritorna nei libri di storia in Venezuela", nascondendo tutto ciò che stava effettivamente accadendo in Venezuela in quelle ore. L’unica televisione che mi tenne informata fu quella cubana che si poteva vedere sul canale satellitare "OLISAT" che raccontò dettagliamente ciò che accadeva a Caracas in quei frangenti. Per quanto riguarda l’ON. Cesa, segretario dell’UDC ricordiamo che è reo confesso di misfatti amministrativi e di corruzione durante tangentopoli.
La memoria …….è divenuta un lusso per gli italiani in questi ultimi tempi.
Fabio Bovi: La lotta per la democratizzazione dei media e per una cultura della critica dev’essere un priorità.
In qualsiasi battaglia, dalla difesa del Venezuela (o cuba) alla TAV, dalle lotte contro la globalizzazione alla politica nostrana ci troviamo a scontrarci contro il miro di disinformazione e di mancanza di critica della gente che è convinta di sapere… anche se è vittima di manipolazioni. E’ frustrante e rende vani molti dei nostri sforzi… purtroppo con la controinformazione (anche su internet) si riesce a raggiungere sempre e solo una minoranza.
La battaglia per la democratizzazione dei media dovrebbe diventare una battaglia comune e prioritaria di tutti i movimenti civili… purtroppo in italia non sta succedendo (basta vedere lo scarso risultato della proposta di legge per un’altra TV).
Mauro Pigozzi: Stamane ho scritto una mail alla redazione di "Zapping" per protestare, spero che altri abbiano seguito il mio esempio, ma dubito che scalfisca le certezze del buon (si fa per dire…) Forbice!
Leandro Rufini: Chiedo scusa ma non vorrei apparire ingenuo. Non si potrebbe inviare questa notizia ai parlamentari italiani… almeno a quelli che sono sensibili a queste cose? Forse loro hanno il modo di pubblicizzarla il più possibile.
Giorni fa in un blog per me molto deludente ho scritto: "Che brutto Paese … e che brutta gente a dirigerlo. Ma che pessima Informazione!!" Confermo tutto.
Mariella Minnozzi: Caro Professor Carotenuto, come molti altri, immagino, sono ansiosa di leggere le ultime novità. Vorrei lanciare un appello: inviamo un messaggio all’Ordine dei giornalisti e alla Commissione di vigilanza della RAI chiedendo che si apra un’indagine su questo caso gravissimo. Si tratta di difendere, come cittadini, il nostro diritto ad avere informazioni ATTENDIBILI E VERIFICATE.
Mauro Pigozzi (2): Beh, almeno sulle minaccie di querele non sono solo, anche ad Annalisa Melandri è stato riservato lo stile da gentleman liberale di Forbice…
Giuseppe Ricci: Lorenzo Cesa oltre ad essere un navigato politico come Tu sostieni, mi risulta sia anche un navigato tangentista, forse ricordarlo al pubblico italiano non guastava il climax del post ! Perdonami.
Mauro Pigozzi (3) e (4): Che tristezza Lorenzo Cesa! A questo punto se da Oltretevere gli arrivase l’ordine di castrare tutti gli iscritti maschi dell’UDC, obbedirebbe senza alcun dubbio? Ormai questo paese vive in una sovranità limitata permanente, o USA o Vaticano, basta scegliere…che schifo! Un’ultima cosa, Cesa, da quello che capisco, un pregio lo ha: almeno è molto più educato e disponibile al confronto del Grande Giornalista Dott. (?) Aldo Forbice!