La città di Macerata concederà questa settimana la cittadinanza onoraria alla vice-presidente argentina Gabriela Michetti. Vorrei esprimere alcuni motivi di dissenso a questa decisione.
La dott. Michetti è dal 2003 braccio destro di Mauricio Macri condividendone tutte le responsabilità. Giova ricordare che il governo Macri-Michetti dal primo giorno si è posto come nemico frontale del mondo dei diritti umani, scontrandosi con le più prestigiose e coraggiose associazioni dei diritti umani, dalle Madri e Nonne di Plaza de Mayo, al Serpaj del Premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel, per tacere delle gelide relazioni con Papa Francesco.
Estela Carlotto, leader delle Nonne di Plaza de Mayo, considera “imperdonabile” l’azione del governo Macri-Michetti in materia di diritti umani che invece la giunta di centro-sinistra di Macerata le perdonerà. Ognuno si prenda le sue responsabilità: Gabriela Michetti è legittima esponente di un governo di destra neoliberale, senza alcuna attenzione al sociale e all’ambiente, e che ha contro il mondo dei diritti umani al completo.
Fin dal primo giorno il governo Macri-Michetti ha sistematicamente ridotto ogni fondo per lo stato sociale con un progetto di paese, quello neoliberale, tragicamente identico a quello che portò alla carestia indotta degli anni Novanta e al default del 2001, costringendo all’indigenza milioni di persone e alla morte per fame di migliaia di bambini, in una delle pianure più fertili del mondo. In poco più di un anno un terzo di quelli che erano usciti dalla povertà nel decennio passato vi sono rientrati. Il governo Macri-Michetti ha ridotto drasticamente lo stato sociale, come testimoniano i tagli ai programmi sulla violenza di genere o contro la diserzione scolastica dei minori poveri. Nel maggio scorso la vice-presidente presentò un fantomatico “piano nazionale della disabilità” (Michetti stessa è disabile), criticato da tutte le associazioni: il piano è a costo zero, taglia decine di migliaia di pensioni già di fame e i fondi per l’inserimento nel lavoro, ma in compenso la proponente si augura che le famiglie dei disabili ricchi prendano a cuore quelle dei bambini disabili poveri (sic).
Poche settimane fa la dott. Michetti, che possiede una vasta fortuna familiare, è finita sulle prime pagine di tutti i giornali latino-americani perché, di fronte a dati gravi sulla riduzione di consumi di beni di prima necessità come il latte per i bambini, si è espressa con una fantasiosa dichiarazione, stigmatizzata ovunque e paragonata al “se non hanno pane, mangino le brioche” di Maria Antonietta. Per Michetti sarebbe un bene che gli argentini spendano meno in alimenti e spostino i loro investimenti verso beni immobili. Si è chiusa invece con l’archiviazione la brutta vicenda della sparizione da casa Michetti di una montagna di soldi in pesos e dollari in contanti, che, per le norme antiriciclaggio, avrebbe dovuto giustificare.
Chiudo con una considerazione: non riesco a trovare altra relazione tra Michetti e Macerata che quella “di sangue”. Leggo con orrore che venga dal Comune di Macerata definita di “sangue puro”, essendo tutti i suoi antenati di queste parti. Trovo il riferimento alla purezza di sangue insensato, antiquato e pericoloso, e di nessun merito per dare onorificenze a una donna che non ha mai speso un secondo di attenzione a questo territorio.