Oramai è andata, almeno su Amazon, la più grande libreria del mondo. Il libro elettronico ha messo la freccia e ha sorpassato quello cartaceo. Fino al primo semestre 2009 la vendita di libri elettronici stazionava alla metà di quelli tradizionali. Ma in un anno la vendita degli e-book è triplicata e il sorpasso è irreversibile.
Tutto è cambiato con l’abbattimento del costo di Kindle, il lettore dedicato che oggi Amazon vende a partire da 189 dollari statunitensi. Sembrava una contromossa solo per resistere all’avvento dell’I-pad e ad una mossa analoga di Barnes&Noble (che vende il suo Nook oramai a 149 dollari, la spesa di un paio di giri in libreria di un buon lettore), ma è stata la scelta vincente. Le vendite dei lettori (quello bello da 10 pollici di schermo e con lo spessore di un settimanale costa ancora la metà dell’I-pad) sono volate. E così, negli ultimi tre mesi, per ogni cento cartacei Amazon ha venduto 143 libri elettronici.
I vantaggi, con lettori sempre più efficienti per leggere anche alla luce del sole, sono evidenti. Dal risparmio di carta, ai trasporti all’immediatezza dell’acquisto (dal click alla fine dello scaricamento passano 60 secondi e si può iniziare a leggere il libro desiderato) tutto si traduce in un prezzo più basso. Se si vuole “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen su carta ci vogliono 15 dollari per l’ultima edizione. Per quella digitale, il più venduto negli ultimi 30 giorni, ne bastano 5.78.
Tutti contenti? Non proprio. Se editori piccoli e medi sperano di prosperare abbattendo l’antico limite dato dai costi di distribuzione, le librerie sono terrorizzate. E anche i lettori, a ben guardare, non hanno così tanto da guadagnare dalla moltiplicazione dei device elettronici da tenere in borsa. Se I-pad è un bellissimo sostituto del notebook, a patto di volerci solo giochicchiare ed è il top per vederci un film, Nook o Kindle sono meglio per leggere. Abbiamo proprio bisogno di tutte quelle Billy in casa?